Monia Monni, assessore dall'Ambiente della Regione Toscana, ha appena pubblicato un post FB che recita:
Ho appena ricevuto tre CV, dal Ministero dell’Ambiente, per la nomina del nuovo Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Un incarico delicato: si tratta di guidare la tutela di un patrimonio straordinario, che unisce le isole dell’Elba, del Giglio, di Capraia, Montecristo, Gorgona. Un ecosistema fragile, una riserva di biodiversità che merita competenza tecnica e visione.
Il primo è un perito chimico, con un curriculum ampio nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti di depurazione e trattamento dei rifiuti. Capisco che tutela dell'ambiente sia una definizione ampia…
Il secondo è un perito commerciale e ragioniere, Sindaco di un comune della provincia di Pisa (solo casualmente di centrodestra). Anche lui non risulta essersi mai occupato di biodiversità, parchi, ambiente in generale. A meno che “consulente per aziende agricole” venga considerato titolo coerente.
Il terzo è un dirigente nazionale di Fratelli d’Italia che, nel suo CV, si definisce “creatore di opportunità e sviluppatore di relazioni”. Aggiunge di essere un “pericoloso estremista: crede che la bellezza salverà il mondo e non accetta nessun compromesso sulla libertà”. E precisa, sempre nel curriculum, che “non si inizia nessun lavoro senza tre cose: senza sapere, senza potere, senza con il cuore volere”.
Potrà con il cuore volere, ma sul sapere nutro qualche perplessità.
Nemmeno nelle adesioni ad associazioni denotano un qualche lontano interesse ai temi ambientali, per dire.






